Trasformazioni urbane, trasformazioni
umane: dalla Citè
Butey, dal 1950 discarica di Port-au-Prince, Haiti, a Waf Jeremie,
periferia di Citè Soleil dove più di 70.000 persone aprono gli occhi nella
speranza di sopravvivere. Cercando cibo. Acqua potabile.
copyright-Marco Baroncini/Corbis
E per quanto soggettivo sia il “punctum”,
nelle
immagini appare con chiarezza quell’immaterialità
intrisa di
positività che appartiene all’umanità,
seppur in
condizioni di estrema difficoltà di sopravvivenza:
prendendersi
cura dell’altro, per l’altro;
con
affetti e sentimenti spesso così potenti
da
soverchiare e trascendere contesti di marginalità e povertà materiale.
E non
parlo di solidarietà.
Parlo d’identità,
di luoghi e persone.
Di dignità
umana. Riconoscibile.
Raffaella Colombo
“...Ultima
osservazione sul punctum: che esso
sia o non sia delimitato, è un supplemento: è quello che io aggiungo alla foto e che tuttavia è già nella foto…” Roland Barthes La camera chiara
Sappiamo che ci sono persone che ogni giorno devono lottare per vivere e cercare in mucchi di rifiuti qualcosa da mangiare. Però vorrei ringraziare per questa lettura con un’angolazione diversa dal normale e il fotografo per le significative immagini. Ogni tanto fa bene fermarci e pensare. Alessandro studente di architettura del secondo anno.
RispondiEliminaConcordo pienamente con Alessandro. Un post che ci aiuta a fermarci a riflettere in un mondo sempre più veloce e dinamico... Grazie per il post.
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