lunedì 30 gennaio 2012

Architettura. Haiti: Waf Jeremie





Trasformazioni urbane, trasformazioni umane: dalla Citè Butey, dal 1950 discarica di Port-au-Prince, Haiti, a Waf Jeremie, periferia di Citè Soleil dove più di 70.000 persone aprono gli occhi nella speranza di sopravvivere. Cercando cibo. Acqua potabile.



                                           
 copyright-Marco Baroncini/Corbis




E per quanto soggettivo sia il “punctum”,
nelle immagini appare con chiarezza quell’immaterialità
intrisa di positività che appartiene all’umanità,
seppur in condizioni di estrema difficoltà di sopravvivenza:
prendendersi cura dell’altro, per l’altro;
con affetti e sentimenti spesso così potenti
da soverchiare e trascendere contesti di marginalità e povertà materiale.
E non parlo di solidarietà.
Parlo d’identità, di luoghi e persone.
Di dignità umana. Riconoscibile.  

Raffaella Colombo


“...Ultima osservazione sul punctum: che esso sia o non sia delimitato, è un supplemento: è quello che io aggiungo alla foto e che tuttavia è già nella foto…” Roland Barthes La camera chiara










2 commenti:

  1. Sappiamo che ci sono persone che ogni giorno devono lottare per vivere e cercare in mucchi di rifiuti qualcosa da mangiare. Però vorrei ringraziare per questa lettura con un’angolazione diversa dal normale e il fotografo per le significative immagini. Ogni tanto fa bene fermarci e pensare. Alessandro studente di architettura del secondo anno.

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  2. Concordo pienamente con Alessandro. Un post che ci aiuta a fermarci a riflettere in un mondo sempre più veloce e dinamico... Grazie per il post.

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