Carissimi architetti, si parla di disequilibri,
di contemplazione dell’errore,
di mancanza di assolute certezze progettuali,
di Architetture Instabili…
Mi riferisco ad architetture individuali.
Stralcio
Stabili… Architetture Instabili.
(…)
Ritengo che queste architetture non siano espressione
di trasgressione o giochi d’azzardo
ma opere il cui sviluppo avvenga simultaneamente,
da coloro che le vivono,
su piani complanari per intensità e densità.
Piani inclinati. Non piani geografici. Non distonie geometriche.
(…)
Frutto di riflessioni, insuccessi, velate ed auspicate fioriture…
Non di visionarie elucubrazioni involute di folli architetti.
Sterili sperimentazioni, innovazione per innovazione.
Le architetture instabili, per complessità criptica,
risultano architetture difficili.
Illogiche, all'apparenza. Reazionarie.
Illogiche, all'apparenza. Reazionarie.
Affaticanti. Generatrici di dubbi. Eppure calamitanti.
Per questo non necessitano di minuziose definizioni.
Armonia, empatia e biunivocità come doni intuibili.
(…)
Per comprendere e sostenere architetture instabili
occorre essere più che bravi architetti,
qualcosa che non si apprende sui testi.
Coraggio, lungimiranza, ponderatezza, slancio emotivo,
fervore e fiducia da cui deriva speranza.
L’impeto che offusca e muove dall’interno…
Oltre la certezza. Oltre sé.
(…)
Nell’instabilità più stabile e persistente... di ciascuno di noi.
Di noi che abbiamo ali.
Ma tratteniamo terra fra le mani…
Raffaella Colombo
Un grazie di cuore a Riccardo Dalisi
per aver sostenuto questo scritto instabile
con splendidi disegni a mano libera.
Sarebbe bello poter leggere sul blog tutto lo scritto perchè trovo interessanti queste riflessioni della Professoressa sull'instabilità in architettura che non immagino siano solo per costruzioni fisiche.
RispondiEliminaUn saluto.
Sono incuriosito da queste architetture instabili. Ma di che cosa si tratta? Si possono costruire o sono solo progetti immaginari?
RispondiEliminaA me interessa sapere.
Sono un suo ex studente e devo dire che ogni tanto professoressa lei fa venire i dubbi.
Però continuo a seguirla. Un caro saluto.Gabriele... quello che in aula quell'anno ha portato quel modellino incendiandolo...si ricorda? Lei è stata l'unica a non preoccuparsi.
Professoressa, dai suoi scritti emerge sempre l'ottimismo. Mi piace molto la conclusione di questo stralcio:" Di noi che abbiamo ali.
RispondiEliminaMa tratteniamo terra fra le mani…"
Mi sento molto vicina a ciò che dice.Un caro saluto.