Serata di Architettura
17 Novembre 2011
sede Ordine degli Architetti di Milano
Mostra elaborati didattici
Proiezione Videoprogetti
a.a.2010-11
Politecnico di Milano
Ordine degli Architetti di Milano
a cura di
Raffaella Colombo
Docente di Analisi e Progetto del giardino contemporaneo
Politecnico di Milano Scuola di Architettura Civile.
Commissione di valutazione Videoprogetti didattici
Luisa Collina
Marco Dezzi Bardeschi
Franco Raggi
Franco Raggi
Alessandro Rocca
Raffaella Colombo
Gli studenti del Corso Accademico
Gli studenti del Corso Accademico
modera il dibattito Marco Engel
Vicepresidente dell'Ordine degli Architetti di Milano
Architettura Viva. Rizomi: microspazi Milano
I giovani e lo spazio pubblico. Nuove esigenze urbane.
Le ricerche didattiche universitarie trovano applicazione nel centro storico di Milano
Le ricerche didattiche universitarie trovano applicazione nel centro storico di Milano
Si propongono “nuove letture paesaggistiche” e proposte progettuali di Architettura del Paesaggio in ambito urbano che affermano e sottolineano la centralità dell’uomo nel progetto di spazio pubblico a cielo aperto.
L’analisi e le proposte progettuali affrontano il tema delle complesse aspettative dell’infanzia, della gioventù, dell’adolescenza negli spazi aperti pubblici nei quali si rilevano, in Italia, carenze sia teoriche sia di attenzione progettuale. I progetti sviluppati intrecciano complessità di rapporti tra i giovani, il movimento, lo sport, la musica e le arti, al fine di proporre interventi site-specific, ecosostenibili, innovativi e tecnologici in cui il “verde” non sia una componente estetica di progetto e la moltitudine di microspazi individuati, vere stanze pubbliche a cielo aperto nel centro storico di Milano, diventi un effettivo potenziale per la città quale riferimento quotidiano di un “sistema di rizomi e continuum di verde” per un’Architettura Viva.
Sempre e solo progetti di Architettura Vera. Non certo virtuale.
Tra la “leggerezza” di Calvino forse potremmo sostituire scrivere con progettare …
“…Presto mi sono accorto che tra i fatti della vita che avrebbero dovuto essere la mia materia prima e l’agilità scattante e tagliente che volevo animasse la mia scrittura c’era un divario che mi costava sempre più sforzo superare. Forse stavo scoprendo solo allora la pesantezza, l’inerzia, l’opacità del mondo: qualità che si attaccano subito alla scrittura, se non si trova il modo di sfuggirle. In certi momenti mi sembrava che il mondo stesse diventando tutto di pietra: una lenta pietrificazione più o meno avanzata a seconda delle persone e dei luoghi che non risparmiava nessun aspetto della vita…
“…Presto mi sono accorto che tra i fatti della vita che avrebbero dovuto essere la mia materia prima e l’agilità scattante e tagliente che volevo animasse la mia scrittura c’era un divario che mi costava sempre più sforzo superare. Forse stavo scoprendo solo allora la pesantezza, l’inerzia, l’opacità del mondo: qualità che si attaccano subito alla scrittura, se non si trova il modo di sfuggirle. In certi momenti mi sembrava che il mondo stesse diventando tutto di pietra: una lenta pietrificazione più o meno avanzata a seconda delle persone e dei luoghi che non risparmiava nessun aspetto della vita…
Tuttavia conclude l’autore “ Little is left to tell ma sempre ancora forse resta da dire…Ma per esaurite che siano (le storie) per poco che sia rimasto da raccontare, si continua a raccontare ancora.”
Italo Calvino Lezioni americane
E a raccontare e progettare instancabilmente.
Con entusiasmo.
Con entusiasmo.
Sempre.
Raffaella Colombo