domenica 4 settembre 2011

Melanismo...



Pantera? No. 
Leopardo... 














 

Nero
Intravedo melanismo mentale in coloro che osservano,
si circondano, si nutrono, vivono e pensano in Nero.
Senza colori. Senza differenze. Senza positività. Senza luce.
Senza entusiasmo…
In coloro che valutano in Nero. E sopravvivono in esso.
E non liberano “spazi personali”.
E non permettono accesso ai colori…
E si circondano di persone assecondanti, indotte
o necessitanti di quel Nero. Quale circolo vizioso negativo.

Tuttavia la vita chiama ciascuno ad imparare e non da errori.
A prendere distanze, a contrastare, ad assimilare, a reagire.
A modificare prospettive, visioni, rotte. In positivo.
A credere di poter migliorare. Sempre. 
Sovvertendo l’ordine monocromatico,
persino nell’apparente disordine dell’incredulità…
persino nell’incomprensibile inatteso che la vita ci offre…

Per cancellare tatuaggi Neri nella mente…
Per riconoscere irradianti sfumature di persone dai colori caldi e vivi…
Per individuare Bellezza.

E’ un invito, Architetto, a non sostare nel Nero. Mai.
Un invito impegnativo…ma non impossibile. Per te.
Raffaella Colombo

3 commenti:

  1. Come le dicevo Prof, noi studenti condividiamo quanto scrive. Siamo in tanti a pensarla come lei, ma non abbiamo sempre il coraggio di esporci, perchè sappiamo che non è cosa facile, soprattutto se ci relazioniamo quotidianamente con "chi ne sa più di noi".E non è il fatto che ne sappiano più di noi, è il modo in cui ce lo fanno notare.

    Pian piano anche Noi riusciremo ad uscire dal nostro guscio e vorrei che questo mio commento sia un punto di partenza per tutti.

    Vorrei dire, a coloro che leggeranno questo breve commento, che il suo corso Ci ha dato la possibilità di esprimere un Nostro parere (giusto o sbagliato che sia, ma sempre critico) senza essere giudicati.

    Auguro un in bocca al lupo a coloro che La seguiranno e alla new entry della Magistrale!

    Per concludere e per non fare come qualcuno Vi lascio un saluto...(ovviamente firmando)

    A presto

    Miguel Brembilla

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  2. Grazie Miguel .
    Conosco e comprendo le difficoltà ad esporsi, soprattutto in Università...
    Il timore del “giudizio”. Il timore della “valutazione finale”. Incombono.
    Tuttavia apprezzo sempre chi riesce ad uscire dal proprio hortus conclusus,
    esprimendo pensieri, perplessità, preoccupazioni, dubbi.
    Per essere presenti e far critica alla vita che non è disconnessa dall'architettura.

    Raffaella

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  3. Troppe persone continuano a stare in questo "black"...Ma non è facile scappare.

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