Non credo abbia senso permanere nell’illusione.
Talvolta
comprimere razionalmente uno spazio
interiore,
rendendolo
buio e circoscritto, senza più estensione,
significa
aver acquisito consapevolezza e individuato l’impossibile.
Significa
allontanarsi da quella precipua e spesso tormentante idea
percepita
all’improvviso come illusione
che
non corrisponde mai al sogno,
la cui essenza è speranza…
“Sogniamo sperando che i sogni si avverino…”
Significa
rendere quell'antro della nostra anima
non
più accessibile all’impossibilità
apponendo ad esso un salutare sigillo.
Chiudere per aprire al nuovo.
Nuovo spazio...
Chiudere per aprire al nuovo.
Nuovo spazio...
Significa
non soffermarsi nell’accanita ottusità.
Poiché
l’architettura si apre alla vita
solo con progetti e opere.
Spesso
semplici pertugi, ma concreti
e
con la luce del sole che arroventa le
pareti
e architetti che ne avvertono il calore
e toccano e non temono ustioni…
Architetti con desideri di concretezza.
A
nuove consapevolezze, a cambiamenti,
a nuovi sogni...
a nuovi sogni...
Al coraggio dello spazio liberato.
A nuovi percorsi, in ciascuno di noi...
Raffaella Colombo
Raffaella Colombo
“…Dobbiamo
scoprire che pensare la realtà è, tra tutte, l'avventura più difficile.
Significa navigare tra mutilazione e confusione, tra sclerosi e deriva, tra
razionalizzazione e irrazionalità, assieme e contro ragione e follia... Il
Problema - il gioco del pensiero- è di lasciarci intrattenere abbastanza dalle
nostre pulsioni nella misura in cui esse ci regalano immaginazione e
invenzione, ma senza cessare di controllarle, senza cessare di mettere alla
prova quello che costituisce la sola e la più potente resistenza alle nostre
razionalizzazioni: la complessità del reale. E' in quel momento che la
complessità del reale può stimolare la complessità del pensiero. …”
Edgar Morin Introduzione al pensiero complesso
"...L'uomo invidia l'animale, che subito dimentica [..]
l'animale vive in modo non storico, poiché si risolve nel presente, l'uomo
invece resiste sotto il grande e sempre più grande carico del passato: questo
lo schiaccia a terra e lo piega da parte. Per ogni agire ci vuole oblìo: come
per la vita di ogni essere organico ci vuole non solo luce, ma anche oscurità.
La serenità, la buona coscienza, la lieta azione, la fiducia nel futuro
dipendono [..] dal fatto che si sappia tanto bene dimenticare al tempo giusto,
quanto ricordare al tempo giusto..."
F. Nietzsche Considerazioni inattuali
Bello prof!non ha senso fermarsi nell'illusione.
RispondiEliminaquesto scritto suona come un addio. A qualcuno o a qualcosa? So che non risponderà perchè non risponde mai alle domande personali che qualcuno le ha fatto nel blog. Un saluto. Carlo, architetto.
RispondiEliminaGentile Carlo,
RispondiEliminanon penso mai in termini di "addii"
ma di "consapevolezza" che apre al nuovo...
e non blocca nell'illusione riconosciuta come tale,
pertanto fine a se stessa.
E, per quanto la complessità sia riconoscere illusioni
tra sogni ed aspirazioni,
credo esistano "attimi", in ciascuno di noi,
in cui con lucidità si presenta questa “ distinzione"...
RC.
Vorrei approfondire questo "aprire al nuovo" se corre verso qualcosa o qualcuno perchè ha risposto solo in parte alla mia domanda. Carlo
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